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Il punto di vista dei bambini sui propri bisogni a scuola

La voce di un bambino adottato o in affido, le sue opinioni sono preziose per capire di cosa hanno bisogno. In questo modo si garantisce che i diretti interessati abbiano l'opportunità di contribuire a definire il tipo di sostegno a loro rivolto, così come a capire cosa invece non li aiuta.

Alcuni bambini potrebbero non sentirsi a proprio agio nel parlare direttamente di ciò che pensano e sentono. Insegnanti ed educatori devono quindi pensare in modo creativo al modo migliore per favorire nei bambini l’espressione dei propri bisogni e punti di vista, contribuendo così alla costruzione di strumenti di supporto. Si possono usare storie, personaggi, pupazzi o chiedere loro di scrivere un biglietto o un messaggio.

È importante che il personale che raccoglie le opinioni del bambino agisca nell’ambito delle proprie competenze e faccia attenzione a non cercare di essere il terapeuta del bambino.

Le domande migliori sono quelle aperte, non pressanti. Può essere utile illustrare che non ci sono risposte giuste, ad esempio dicendo:

“Alcuni bambini amano molto la ricreazione, altri la trovano molto complicata e altri ancora così così. Tu come trovi la ricreazione?”

Cercate di non chiedere al bambino il perché di un determinato sentimento, perché potrebbe non saperlo e darvi una risposta per soddisfare la vostra domanda. Quello che è importante sapere, in questo momento, è quali aspetti trovano utili e quali difficili, in modo che queste informazioni possano essere conosciute dagli adulti che li sostengono a scuola.

Molti bambini che hanno avuto vissuto esperienze infantili avverse tengono molto a “inserirsi”, “essere normali”, “essere uguali a tutti gli altri”. È fondamentale prendere sul serio queste preoccupazioni e pensare a come soddisfare le loro esigenze in modo discreto e sensibile.

banderita CEE

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