Chi ha partecipato alla formazione? Sono stati coinvolti gli assistenti didattici, il personale di accoglienza e i supervisori della mensa? Qual è stato l’impatto in tutta la scuola?
Esiste un tempo di cura o un gruppo di cura? Il personale pastorale non docente è disponibile durante la giornata? La scuola dispone di tutor per l’apprendimento? Il supporto è coerente e prevedibile per il bambino (ad esempio, solo 1 – 3 persone chiave)?
Come funziona? Che aspetto ha la base sicura a scuola? Viene fornita su base Drop-in o il bambino ha bisogno di un permesso specifico per frequentarla? Come viene gestito il personale?
La scuola riconosce che le risposte causa-effetto (punizioni) possono non essere efficaci per i bambini con storie di traumi e perdite? La scuola applica la politica in modo flessibile per soddisfare al meglio le esigenze di ciascun bambino? In che modo la scuola modera l’uso della separazione dal gruppo o dell’isolamento per i bambini che potrebbero essere ri-traumatizzati da un’azione di questo tipo?
La scuola dispone di un club per il pranzo, di una base per il drop-in, di giochi strutturati nel parco giochi, di gruppi di abilità sociali? Gli spazi per il drop-in sono presidiati da personale costante? Come fanno i bambini e i ragazzi a conoscere questi servizi, come vi accedono e sono segnalati all’interno della scuola?
Le/gli alunne/i del primo anno (11 anni), ad esempio, hanno una base/un’aula permanente? Ci sono armadietti per gli effetti personali? Qual è l’approccio alle malattie del personale e agli insegnanti di sostegno? La scuola comunica in anticipo i cambiamenti di orario, i lavori di ristrutturazione, ecc.? L’orario è pubblicato sul sito web della scuola in modo che i genitori possano preparare il figlio/a a casa?
La scuola ha un approccio flessibile nell’incorporare visite extra per alunne/i vulnerabili? C’è la possibilità per alunni e genitori di vedere la scuola sia vuota che occupata? La scuola fornisce mappe e fotografie a supporto dell’orientamento nei primi giorni? Esistono spazi e momenti di incontro estivo (per esempio, attività ludiche/sportive/di conoscenza precedenti all’avvio dell’anno scolastico) che possano aiutare il bambino a familiarizzare con la scuola e il personale?
Quali sono i sistemi in uso per comunicare con i genitori? Esistono riunioni di supporto e/o politiche e linee guida per sostenere le scuole nel soddisfare le esigenze di ragazze/i in adozione, in affido e in comunità? In che modo la scuola lavora con i genitori per decidere ciò che è necessario sapere su un/a alunno/a per soddisfare i suoi bisogni individuali e come viene condiviso con il personale di riferimento?
Quali attrezzature/kit sono necessari (uniformi/attrezzi per l’educazione fisica, ecc.)? Esiste un calendario dei compiti a casa? Esiste un ambiente di apprendimento assistito onine? È utilizzato da tutto il personale? I genitori hanno un accesso?
Esiste un gruppo di sostegno? I ragazzi/le ragazze possono avere accesso a spazi e risorse per calmarsi in caso di crisi? (per esempio, si veda il materiale sulle scatole della calma e il loro utilizzo). Esiste una zona di quiete all’interno della scuola? Gli insegnanti e il personale scolastico hanno ricevuto formazione sulle abilità di regolazione delle emozioni? La scuola ha investito in corsi di formazione sulla gestione della rabbia? C’è empatia da parte di tutto il personale?
La scuola è in contatto con i genitori per quanto riguarda l’educazione al sesso, all’alcol e alle droghe? Come vengono trasmesse le informazioni su eventuali fattori scatenanti ai membri del personale docente? La scuola e i genitori/educatori possono collaborare per valutare come i punti caldi del programma di studi possano essere adattati in modo da ridurre i fattori scatenanti non necessari per i bambini e i giovani?
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