Download PDF

Affrontare gli effetti delle avversità precoci nel contesto scolastico

I bambini che hanno vissuto avversità precoci possono manifestare uno sviluppo emotivo poco armonico e di conseguenza riportare difficoltà nell'autoregolazione delle emozioni e nelle relazioni con i coetanei. Piccoli cambiamenti nei compiti o nelle routine della classe, o attività di gioco non strutturate o programmate, come la ricreazione o il pranzo, possono essere molto stressanti. Queste situazioni provocano spesso reazioni inaspettate, perché per il bambino in tali circostanze è difficile controllare la situazione.

Le scuole, in particolare le aule, dovrebbero essere spazi in cui i bambini possano sentirsi sicuri e protetti dove poter stabilire relazioni positive con gli altri. Quando una persona si sente sicura e rispettata, è più facile che esprima le proprie idee e i propri sentimenti. A tal fine, la collaborazione del personale docente è fondamentale. Sarà la chiave per la coesione del gruppo e per la creazione di un clima di classe caratterizzato dalla risposta alle esigenze, ad esempio, di rispetto, autostima e buona convivenza.

I bambini che hanno vissuto avversità in tenera età possono spesso sentire che una situazione apparentemente neutra come una minaccia alla propria sicurezza emotiva o fisica, nonostante gli sforzi dell’insegnante per creare un ambiente sicuro. I livelli eccessivi di stress che i bambini possono incontrare potrebbero farli reagire in modi inaspettati.

Di fronte a ciò, il bambino risponde con reazioni primarie di fuga, attacco o blocco. Nell’ambiente scolastico, questo può tradursi in risposte di inibizione, isolamento o reazione sproporzionata che si manifestano attraverso comportamenti come: dondolamento sulle sedie, distrazione in classe, mancanza di attenzione, assenze, irritabilità e rabbia. In questi casi, è necessario essere preparati e fornire possibili alternative, evitando l’improvvisazione o una reazione da parte dell’adulto che potrebbe generare maggiore insicurezza.

Alcune delle circostanze che si verificano frequentemente e che possono essere significative nel causare alti livelli di stress in questi bambini sono le seguenti:

  • Separazione dalla famiglia o dal caregiver

    Andare a scuola al mattino e separarsi dall’adulto che lo accompagna possono essere momenti delicati. Questi potenziali momenti di crisi possono richiedere, per un certo periodo, di essere concordati con la famiglia o con chi se ne occupa, gestendo così l’insicurezza che potrebbero provocare.
  • Cambiamenti nelle attività o routine della classe

    Un cambiamento nella routine quotidiana, il passaggio a un compito più difficile o un cambio di attività inaspettato possono scuotere i bambini dalla loro zona di comfort e di sicurezza emotiva. Routine flessibili ma prevedibili, cambiamenti annunciati in anticipo o spiegati con calma, aiuteranno a ritrovare la stabilità.
  • Assenza della persona di riferimento

    L’assenza inaspettata della persona di riferimento o il cambio di un insegnante di sostegno non preparato, rappresentano fattori importanti per il gruppo classe che, nel caso di bambini che hanno subito avversità precoci, possono scatenare reazioni improvvise. Anticipare questi momenti di cambiamento, quando possibile, è importante per il benessere del bambino e l’equilibrio del gruppo.
  • Momenti di gioco libero

    Tutti i momenti della giornata meno strutturati – il pranzo, il tempo libero nel parco giochi o durante i giochi – devono essere osservati con attenzione. In questi momenti i bambini devono trovare accordi su regole e modalità di condivisione, processi che richiedono di applicare specifiche abilità sociali. I conflitti e le difficoltà con il gruppo dei pari nascono quando queste abilità vengono meno. Prestare attenzione, monitorare ciò che accade, offrire strategie d’azione adeguate e metterle in pratica con gli alunni, sarà d’aiuto a gestire queste situazioni.
  • Compiti ed esami

    Fare i compiti al di fuori dell’orario scolastico o preparare un esame sono spesso attività particolarmente stressanti per i bambini che faticano nell’organizzazione, pianificazione o memorizzazione. Alcune misure da prendere in considerazione sono: concordare gli orari di studio con la famiglia, identificare specifiche strategie di studio e ridurre o semplificare il carico di lavoro, se necessario.

Raccomandazioni per gli insegnanti

Dalle prime fasi della scuola dell’infanzia fino alla maturità, le famiglie o i caregiver sono continuamente chiamate a spiegare le esigenze dei loro figli, soprattutto per quanto riguarda il loro comportamento o il rendimento scolastico. La sensazione che le famiglie o i caregiver di solito esprimono è quella di vivere in un costante stato di allerta perché non riescono a risolvere ciò che accade in classe. Per poter gestire queste situazioni, accanto a una stretta collaborazione tra famiglia e scuola, può essere d’aiuto:

  • Coordinamento tra il personale scolastico

    Un buon coordinamento tra i membri dell’équipe educativa, oltre a un piano di tutoraggio adattato alle esigenze di ciascun bambino, migliora il trasferimento di informazioni. Inoltre, apre la possibilità di azioni collaborative tra i membri del gruppo.
  • Ascolto attivo

    Stabilire una buona comunicazione tra la famiglia e la scuola implica un ascolto attivo da entrambe le parti, il rispetto del ruolo dell’altro e la condivisione delle risorse che possono aiutare il processo di apprendimento dello studente.
    Ignorando la diversità delle esperienze di vita è facile cadere nell’uso di etichette irrispettose, esclusive e discriminatorie, che hanno un impatto negativo sullo sviluppo del processo educativo.
  • Lavorare con le avversità invisibili

    In molti casi, i bambini adottati e in affidamento, o che vivono in centri residenziali, hanno esigenze non immediatamente visibili, che la maggior parte degli insegnanti rischia di ignorare. Uno degli strumenti principali nel lavoro relazionale è l’empatia, ma è necessario essere preparati a lavorare con le conseguenze delle avversità vissute nell’infanzia, che fanno parte della loro storia di vita prima dell’adozione o dell’affidamento.
  • Rinforzo positivo

    Numerose ricerche hanno dimostrato che i bambini reagiscono meglio se il loro comportamento viene rinforzato positivamente e se si evitano sanzioni e punizioni. Le misure concordate tra la famiglia e la scuola sono un ottimo esempio di collaborazione e dimostrano che, se entrambe queste parti lavorano insieme, c’è un effetto positivo sul benessere del bambino.
  • Attenzione ai fattori di rischio 

    E’ importante identificare i fattori scatenanti che fanno perdere il controllo ai bambini e di cui non sono consapevoli, monitorando le loro reazioni, Ciò aiuterà l’adulto a comprendere il comportamento del bambino. Occorre tenere presente che si tratta di reazioni fisiologiche, non pensate né decise. Per gli insegnanti può essere difficile comprendere questo aspetto quando non dispongono di tutte le informazioni necessarie. Quando si è di fronte a questi casi, la dimensione verbale non è sufficiente per lavorare sull’autoregolazione emotiva. È necessario mettere in pratica insieme al bambino strategie funzionali a raggiungere l’autocontrollo. Ci vuole tempo perché il bambino le integri. A volte, anche le coccole e i tentativi di accoglimento fisico possono essere vissuti come minacce, reagendo con risposte aggressive o inaspettate perché i bambini possono sentirsi minacciati o riluttanti a fidarsi a causa dei danni subiti in precedenza. Questi approcci devono avvenire gradualmente, senza imposizioni e con molta pazienza.
  • Formazione

    La formazione degli insegnanti sui temi dell’adozione e dell’affido è essenziale per comprendere e soddisfare i bisogni educativi che questo gruppo di minori può presentare. I bambini trascorrono molte ore a scuola, instaurando relazioni con coetanei e adulti al di fuori del loro ambiente familiare. Gli insegnanti devono avere una sensibilità e una conoscenza preliminare dei bambini che hanno subito avversità precoci per affrontare le diverse sfide che si presentano durante la giornata.
banderita CEE

The BRIGHTER FUTURE project has been funded with support from the European Commission. This publication reflects the views only of the authors, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.